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Prima Classificata
Scrivendo Ancora 2023 Sez. Racconti

Francesca Savio

Menzione Speciale Scrivendo Ancora 2022 con il racconto breve “Vattene”. 

Leggi il racconto. Clicca qui.

Il giudizio della giuria

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Prima Classificata Scrivendo Ancora 2023 con il racconto breve “La storia dell'amore". 

Estratto racconto. Clicca qui.

Il giudizio della giuria

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Chi sono

FRANCESCA SAVIO    vivo in provincia di Padova. Sono sempre stata curiosa e appassionata e, prima di scoprire ed esprimere la mia socievolezza e piacere nello stare in compagnia, ho conosciuto un grande apprezzamento del tempo passato in compagnia di me stessa e della scrittura. Tramite essa ho sempre trovato il modo di esprimermi liberamente, di elaborare le mie emozioni e le vicende che nella vita mi succedono, e di sfogare la mia grande fantasia. Mi accompagna quindi da tutta la vita e fa parte delle mie passioni e dei miei bisogni. Mi sono laureata in ostetricia presso l’università di Padova, ho girato un po' per il mondo per conoscerlo meglio e per conoscere meglio me stessa, e ho scoperto quando sono diventata mamma che, almeno nel mio caso, la maternità e la vita con la propria famiglia sono potentissimi mezzi per scoprirsi e per volersi bene.  Ho inserito la scrittura anche nell’ambito lavorativo, pubblicando delle ricerche nel mio ambito di studio, ma ho da poco ricominciato a scrivere brevi racconti su ogni situazione o idea o sentimento che in un certo momento si fa strada dalla mia testa al mio cuore alla mia penna.

Giudizio della giuria
racconto "La storia dell'amore"

Il racconto di Francesca Savio si limita a esporre lo stato emotivo nel quale si viene a trovare una donna venuta a conoscenza di un tradimento, con le relative riflessioni sulle proprie scelte e azioni passate, ma che mostra una donna capace di riappropriarsi della propria vita e di mettere al primo posto se stessa e la propria dignità sottraendosi a sterili e infruttuosi confronti e a futuri e svilenti compromessi.

Menzione attribuita poiché si afferma la figura di una donna consapevole e rispettosa di se stessa portatrice di valori e principi ormai dimenticati.

GIUDIZIO LA STORIA
Estratto Savio

Estratto Racconto Francesca Savio

LA STORIA DELL'AMORE

 

Cristina giocava con i riflessi della luce del sole che filtrava dal finestrino dell’auto su cui viaggiava con la mamma, che sbadigliava senza sosta da un po'. «Quante cose dobbiamo fare ancora oggi?» chiese la bambina, accorgendosi della stanchezza della madre. Vera incrociò il suo sguardo dallo specchietto retrovisore: «Hai ragione, ci meritiamo di riposare, dopo il nostro viaggio. Però mia cugina partirà per le vacanze domani, e tornerà che noi saremo già ripartiti, quindi ci tenevo a salutarla, anche se solo per pochi minuti». Quando la madre riportò gli occhi sulla strada, Cristina tornò ai suoi giochi: lei non era così stanca, le piaceva andare in auto con la mamma. A New York non lo facevano mai: o usavano i mezzi pubblici, oppure un taxi. Mentre si perdeva nei paragoni tra le cose che facevano in Italia e in America, sentì la macchina rallentare. «Siamo già arrivate?» chiese. «No…» rispose la mamma sovrappensiero. «Ma vorrei ci fermassimo in un posto, insieme».

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Antologia Scrivendo Ancora 2023

SCRIVENDO ANCORA 2023

Nell'Antologia è presente il racconto "La storia dell'amore" di Francesca Savio

Autori Vari
Collana: Narrazioni
Genere: Raccolta di racconti brevi
Formato : Cartaceo e ebook
Uscita: 2023
Prezzo cartaceo : euro 16,00
Prezzo ebook:  euro 4,99

ISBN  9791280865298

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Giudizio della giuria
racconto "Vattene"

Il racconto di Francesca Savio si limita a esporre lo stato emotivo nel quale si viene a trovare una donna venuta a conoscenza di un tradimento, con le relative riflessioni sulle proprie scelte e azioni passate, ma che mostra una donna capace di riappropriarsi della propria vita e di mettere al primo posto se stessa e la propria dignità sottraendosi a sterili e infruttuosi confronti e a futuri e svilenti compromessi.

Menzione attribuita poiché si afferma la figura di una donna consapevole e rispettosa di se stessa portatrice di valori e principi ormai dimenticati.

GIUDIZIO VATTENE
Racconto Francesca Savio

Racconto Francesca Savio

VATTENE

 

Ore 17:45

Alma rientra dopo una giornata di lavoro. Toglie le scarpe e la giacca, le mette ordinatamente nei rispettivi posti all’interno dell’armadio guardaroba, e a piedi scalzi raggiunge il frigorifero. Lo apre e ne tira fuori una bottiglietta di acqua naturale. Una volta chiuso, concentra la sua attenzione sulla lavagnetta appesa alla porta del frigorifero, e inizia a sorseggiare l’acqua. Legge le cose da fare oggi: la lavatrice con i capi delicati e per cena la zuppa di legumi e verdure. 

Appoggia la bottiglietta sul tavolo da pranzo e si dirige verso la lavanderia. Si toglie il vestito leggero che aveva indossato per la giornata e lo butta in lavatrice. Si mette comoda nella sua tuta oversize e inizia a suddividere i capi. Tutto ad un tratto scatta in piedi. Il respiro si fa pesante dai polmoni, e l’immobilità si impadronisce del resto del suo corpo. L’unica cosa che sente correre all’impazzata, al ritmo del suo respiro accelerato, è il flusso dei suoi pensieri, che scalcia e si fa spazio, fino ad arrivare ai piedi, che portano Alma a lenti passi verso il divano. E poi cede. Tutto il corpo cade, e la forza di gravità non è mai stata così forte sul fondo della sua schiena e sulle sue spalle piegate. La testa pesante si nasconde dietro alle mani, rette sui gomiti poggiati sulle sue ginocchia chiuse.

Alma si impone di respirare al ritmo delle sillabe del suo nome, che risuona nelle sue orecchie come un mantra: “Aal... Maaa”. E dopo qualche respiro ricomincia a prendere consapevolezza del suo corpo e riprende le redini dei suoi pensieri. Toglie le mani dal viso, e si lascia cadere all’indietro, fino allo schienale del divano. Chiude gli occhi per richiamare alla mente quella macchia rosa che ha visto nel colletto della camicia del suo fidanzato. Rossetto… di chi? Lei non ne usa mai. E nemmeno la madre di Marcello. “Non che lo baci spesso, sua madre”, si ritrova a pensare. Si inizia a mordicchiare le unghie di una mano, mentre con gli occhi a fessura, cerca di  ricostruire la macchia rosa che tanto la ha sconvolta. «Forse non era una macchia di rossetto» si dice ad alta voce. «Forse era una il rimasuglio di una macchia di sangue. Marcello si fa la barba tutti i giorni, anche se gli ho detto tante volte che mi piace il suo viso anche se è un po' ispido… poi però non glielo ho più ripetuto… quando ho capito che non si radeva per me, è una cosa che fa per lui.»

E nella sua mente entrano i grandi occhi scuri del suo fidanzato, che da subito erano entrati nel suo cuore. Li ricorda ardenti dopo i primi appuntamenti finiti nella sua casa al mare, e splendenti ed emozionati quando le aveva chiesto di sposarlo. A questo ricordo il dolce sorriso che si era fatto spazio nel suo volto lascia spazio ad un’ombra nera, che lo spegne. Alma gira la testa da una lato e abbassa lo sguardo, ripensando al fatto che era quasi due anni fa. Una proposta romantica organizzata nei minimi dettagli, che in quasi due anni si era concretizzata attraverso la immediatamente successiva convivenza. E da quel momento si era un po' persa: tra i discorsi sulle bollette, sui mobili, sulla necessità di più spazio, o anche sul semplice meteo. Era scesa di posizione, nella lista delle cose importanti da fare. E ora la ragazza non può fare a meno di chiedersi se sia mai stata, invece, sulla lista dei sogni da realizzare.

Stacca la schiena dal divano e cerca di rimettersi un po' dritta, anche se le spalle rimangono ancora curvate verso il basso. Sa che per tentare di fare smettere questa ondata di malessere dovrebbe solamente alzarsi, andare a rivedere la macchia sulla camicia e decidere cosa vuole che sia. Se c’è una cosa che Marcello le ripete ogni giorno è proprio questa: il potere della scelta, il fatto che possiamo scegliere tutto, la sua certezza che la vita è un insieme di scelte. All’inizio parlavano molto di questo. Lei era sempre stata un tipo di donna che non sempre sceglieva qualcosa solo in seguito ad attentissima valutazione, lei a volte semplicemente sentiva che qualcosa era più o meno giusto. Si lasciava ispirare, attraversare, guidare. Insomma, provava, ma soprattutto cambiava. Da quando aveva conosciuto Marcello lui era diventato il suo amante sì, ma anche il suo riferimento. Il suo punto… fermo.

La forza di tutto quello che questi pensieri stanno portando alla sua attenzione fa sì che Alma decida di alzarsi in piedi. Vuole fare finire questo dolore sordo, e chiudere la porta di questa stanza sconosciuta nella sua testa che ha appena schiuso, ma che sente piena di rumore. Si guarda intorno, e vede la casa di Marcello. La casa dove vive con Marcello, ma che forse sarebbe più corretto chiamare la casa dove Marcello la ospita. Perché di suo non c’è nulla, e lo spazio occupato dai suoi effetti personali si può tranquillamente dire limitato a due delle sei ante dell’armadio nella camera padronale, lo spazzolino e gli assorbenti in bagno, un quarto di un armadio e un paio di libri nella libreria in soggiorno. Si erano detti che avrebbero aspettato di trovare una casa più grande, dove anche lei avrebbe potuto finalmente trasferire tutti i suoi averi, e costruire uno spazio più personale. Ma non la avevano ancora iniziata a cercare.

Nel corso di questi pensieri, Alma si ritrova in cucina, davanti alla bottiglia di acqua iniziata. Ne beve un altro sorso, che sente scendere piano e con fatica verso il suo stomaco chiuso. Ripensa agli occhi di Marcello, ieri. Mentre erano seduti sul divano dopo cena, lui a guardare un programma di informazione, lei a leggere un libro sul Kindle. Qualche volta gli leggeva qualche simpatico estratto, e lui sorrideva con cortesia, senza staccare gli occhi dal televisore. E poi lei era stanca, e se ne è andata a dormire. E dopo qualche tempo ci è andato anche lui, ma questo Alma non lo ricorda. Rimembra invece la loro colazione silenziosa di stamattina. E lo sguardo un po' stanco di Marcello lo può vedere bene, adesso.

Si ritrova in camera da letto ora. Accarezza la trapunta, caldissima, che Marcello aveva ordinato da un'altra città dopo averne letto e studiato le proprietà. A volte, anche lì sotto, aveva avuto freddo. Si era sentita sola, nonostante quel tepore, perché non era il calore di cui aveva bisogno, ma era l’unico di cui poteva disporre, di fronte a due occhi scuri gelidi e lividi di rabbia.

Con un sospiro si costringe a tornare nella lavanderia. Tira fuori la camicia che aveva scagliato con forza dentro la lavatrice per allontanarsene il più possibile. E lo vede chiaro quel segno rosato. Lo vede per quello che è: un pezzo di adesivo che potrebbe avere ogni genere di storia. Ma non è rossetto. Dopo la sorpresa iniziale la risata grassa di Alma riempie il locale, e continua a farsi sentire per qualche minuto, non accennando a diminuire di intensità. Poi lascia cadere la camicia a terra, e si asciuga le lacrime, che non sa più capire se sono di risa o di pianti.

Torna alla porta d’ingresso. Prende un block-notes e ci scrive qualcosa. Torna in cucina, e lo lascia sul tavolo, al posto della bottiglia d’acqua che invece tiene in mano. Fissa il foglio per qualche secondo, il tempo di qualche respiro, il modo per fare due chiacchiere con sé stessa nella stanzina della sua mente di cui ha spalancato la porta, e che non le fa più paura né male. E poi se ne va, esce dalla casa di Marcello.

Ore 19:19

Marcello rientra dalla sua giornata di lavoro. Non nota nulla di diverso all’ingresso, non echeggiano saluti, non sente il profumo della cena sul fuoco. Mette in ordine la sua giacca, la sua borsa da lavoro e le sue scarpe. Si concede un minuto per sedersi sul divano, e accende la televisione, per creare del sottofondo. Dopo qualche attimo in cui la stanchezza sembra essersi stabilizzata, va in cucina. Nota subito sul tavolo l’alone lasciato dalla bottiglia di acqua, e da quello si fa guidare per raggiungere il foglio che si trova subito di fianco. Appiccicato lì sopra si trova un pezzo di adesivo rosa, e qualche parola “Ho scelto di SENTIRE. Alma”.

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Fine

Antologia Scrivendo Ancora 2022

ANTOLOGIA  RACCONTI ANCORA 2022.jpg

Nell'Antologia è presente il racconto "Vattene" di Francesca Savio

Autori Vari
Collana: Narrazioni
Genere: Raccolta di racconti brevi
Formato : Cartaceo e ebook
Uscita: 2022
Prezzo cartaceo : euro 17,00
Prezzo ebook:  euro 4,99

ISBN  9791280865298

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