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PAOLA BRUGNOLI

Prima Classificata Concorso Letterario Scrivendo Ancora 2022

Paola Brugnoli

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Chi sono

Paola Brugnoli . Classe 1969, vivo a Falconara Marittima (An) con mio marito e mio figlio. Appassionata da sempre dell’animo umano e delle sue innumerevoli sfaccettature, sette anni fa mi sono rimessa a studiare per avere gli strumenti adeguati a supportare emotivamente le persone. Oggi sono una Counselor Professionista, che ha realizzato il suo sogno e che ogni giorno è felice di andare a lavoro. Ho due grandi amori consolidati: la lettura e le mie quotidiane camminate in riva al mare. Con la prima nutro la mente e il cuore, che sono sempre in fermento, con la seconda cibo la mia anima che ad ogni passo mi riconnette con la meraviglia del creato. La scrittura, si è fatta spazio piano piano. È iniziata con la mia pagina professionale sui social, dove condivido spunti di riflessione per chi cerca il benessere emotivo, per poi trasformarsi in qualcosa di più profondo che mi arricchisce ogni giorno di più. Questo racconto ne è la prova.

Per chi volesse seguirmi:

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Incipit 

"Scrash! L’urlo di sua madre le arrivò nelle orecchie come il colpo secco di un tuono, e lei dei tuoni aveva paura, tanta paura.

«Brutta stupida, guarda che hai fatto! Ti rendi conto? Con la lingua, te li farei raccogliere!»

Cristina, rigida come uno stoccafisso guardava i mille pezzi blu sparsi sul pavimento.

Il cuore le usciva dal petto, la gola serrata e le labbra strette a soffocare il pianto, le tolsero il fiato.

Non osò alzare lo sguardo.

Sbirciò sua madre da sotto la frangetta, le sembrò di vedere lampi arancioni uscirle dagli occhi.

Abbassò le piccole spalle spioventi e aspettò quello schiaffo, come una liberazione, invece…

«Ferma! Devi stare ferma, lo capisci? Quante volte te lo devo dire, è?» disse sua madre guadagnando la porta.

Poi si voltò di scatto, le puntò il dito accusatore e guardandola negli occhi pronunciò quella frase, con la voce più tagliente di un rasoio «Sono stufa di te! Sei una maledizione! Basta! Non ti voglio più!»"

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Incipit brugnoli

Giudizio della giuria

Click! Non offre la piacevolezza della lettura, è come essere ingoiati da un tirannosauro dopo essere stati travolti dal suo spaventoso ruggito. Click! inchioda alla poltrona il lettore fin dalle prime righe facendo regredire il pensiero all’infanzia cancellando il presente. La stessa autrice descrive nelle prime frasi del racconto cosa capita all’inconsapevole lettore, anche se l’autrice descrive  in realtà cosa stia capitando alla piccola protagonista: “[quelle parole…] La murarono viva nella tomba della sua esistenza.”

L’autrice riesce a far soccombere il lettore sotto il peso del tumulto delle più primitive emozioni. Non ci sono più filtri, né raziocinio. Si vorrebbe solo prendere per il collo quella “mamma” e scaraventarla dal piano più alto.

Ovviamente il racconto offre anche altre letture che ogni lettore potrà ritrovare nel comportamento proprio o di quello di parenti o conoscenti: l’assoluta determinazione di alcune persone a sacrificare la propria vita per farsi amare da un genitore o da un partner. Sacrificio del tutto vano e inutile, perché quel sacrificio non verrà mai riconosciuto né ripagato. L’amore non prevede sacrifici, farsi amare è impossibile, si può e si deve soltanto imparare ad amare se stessi.

Pregevole il ritmo della scrittura e il finale di riscatto, di rinascita, seppur particolare e inaspettato...

Giudizio brugnoli
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